“Nella caduta ci sono già i germogli della risalita, fragili ma verdi. Vanno coltivati con premura”.
Carl Gustav Jung
Il bambino talvolta puo manifestare un disagio attraverso un sintomo somatico, un comportamento disfunzionale al fine di adattarsi ad una situazione per lui problematica. . In effetti il bambino, non possedendo gli strumenti dell’adulto utilizza un suo “linguaggio” che sarà compito del terapeuta comprendere e decodificare.
La terapia con il bambino usa mezzi di espressione da lui prediletti ( gioco, disegno, favole) al duplice scopo di entrare in una relazione proficua con lui e nel contempo osservare e lavorare terapeuticamente.
Lavorare in terapia con il bambino vuol dire lavorare anche con l’ambiente in cui egli si sviluppa e costruisce la sua persona. I genitori, gli insegnanti e tutti coloro che gravitano intorno a lui sono coinvolti nel processo di cura affinchè egli possa riprendere il naturale decorso del suo sviluppo psicoaffettivo.
L’adolescenza è una fase importante e delicata, che mette i ragazzi e i genitori di fronte a cambiamenti fisici e psicologici improvvisi e destabilizzanti. In alcuni casi il caratteristico disagio adolescenziale si può trasformare in una sofferenza più profonda, che rischia di bloccare il ragazzo nel suo processo di crescita.
Si possono manifestare:
• problemi scolastici
• isolamento e difficoltà nelle relazioni
• eccessive manifestazioni di rabbia e oppositività
• sentimenti di vuoto, apatia, noia
• disagio rispetto al proprio corpo
• utilizzo di droghe
• disagio o dubbi rispetto all’orientamento sessuale
In questa situazione può essere utile rivolgersi allo psicologo per un percorso che aiuti il ragazzo ad affrontare l’importante fase di cambiamento che sta vivendo, o per sostenere i genitori stessi nei loro ruoli di madre e di padre.